Continua il racconto del mio viaggio in Sicilia con la seconda parte delle attività svolte durante il soggiorno. Non dimenticate di leggere la prima parte per trovare anche tutte le informazioni tecniche sui nostri spostamenti!
Giorno 3
Dopo la notte trascorsa a Siracusa, l’indomani siamo partite a metà mattinata per raggiungere la spiaggia di San Lorenzo, che ci avevano caldamente consigliato. E in effetti, una volta arrivate lì, non abbiamo potuto fare a meno di ammirare la bellezza della spiaggia dorata e dell’acqua cristallina.
Un bel bagno è stato d’obbligo e poi ci siamo godute la “tintarella” (sì, ma con protezione 50 :D ). Per accedere in spiaggia (anche quella libera) si passa da uno stabilimento ed è obbligatorio in ogni caso il pagamento di un ticket di €2. Quando siamo arrivate noi lo stabilimento era già completo, quindi ci siamo sistemate nella spiaggia libera ma con tutte le comodità a portata di mano.
Lo stabilimento è perfettamente attrezzato con docce (gratuite fredde, calde a gettone) e spogliatoi accessibili a tutti e per il pranzo offre una vasta scelta di piatti caldi con primi, secondi e contorni (e il pesce è ottimo!!!).
Dopo questa intensa giornata di mare, nel tardo pomeriggio ci siamo sistemate e rimesse in macchina alla volta di Marzamemi, che dista pochi minuti dalla spiaggia di San Lorenzo. Marzamemi è un posto magico al pari di Ortigia (scopri la prima parte del mio viaggio), anche se profondamente diverso. Era da molto tempo che desideravo vedere con i miei occhi questo luogo, fino a quel momento conosciuto solo attraverso le foto scattate da altri.
Marzamemi è una cartolina, è un dipinto, immortala una realtà assolutamente pittoresca ma al tempo stesso ferma nel tempo, almeno a cento anni fa: una terra di pescatori, di vecchie case, di barche e di salsedine. Non mancano i colori, la bellezza delle ceramiche e dei fiori e poi la gente, i turisti che durante l’estate accorrono da tutte le parti del mondo per vederla…C’è poesia a ogni angolo e odore di buono nell’aria, tra pesce fritto e vino frizzante.
D’obbligo una foto al ristorante “La Cialona” che caratterizza la piazzetta principale e, se capitate in orario di aperitivo come nel nostro caso, non avete che da scegliere uno dei localini poco distanti per gustarvi un buon bicchiere di bianco e qualche specialità tipica (come pane e panelle o il coppo di fritto misto).
Dopodiché, con la pancia piena e gli occhi e il cuore gonfi per tanta bellezza, ci siamo rimesse in macchina per tornare alla “casa base” in provincia di Ragusa.
Giorno 4
La meta del nostro quarto giorno è stata Agrigento. Ci siamo spostate sempre in automobile e la nostra prima tappa è stata la famosa “Scala dei Turchi” che tutti ci avevano consigliato di visitare.
Un po’ come era successo per Neapolis a Siracusa (scopri la prima parte del mio viaggio), devo dire che anche questa esperienza ha messo duramente alla prova la nostra resistenza fisica…Ma andiamo con ordine. Arrivando sul posto, c’è uno spiazzo con un belvedere che permette di ammirare questa sorta di monumento naturale, una scogliera di pietra bianca levigata dal mare nel corso dei millenni. L’uso vuole che per dire di esserci stati veramente, bisogni scendere a piedi e arrivare alla base della scogliera stessa e volendo salirne un tratto per ammirare il panorama o semplicemente stendersi al sole.
Ecco, per arrivare ai piedi della Scala dei Turchi, il percorso non è affatto semplice! Vi attende una scalinata infinita per scendere al livello del mare e un lungo tratto a piedi sulla spiaggia: se vorrete arrampicarvi sulla parete rocciosa, poi, è richiesto un ulteriore sforzo fino alla sommità. Ma fin qui, è ancora fattibile…Il problema è il ritorno! La scalinata è abbastanza impegnativa, dovendo risalire coi piedi nella sabbia e lungo un percorso tutto a snodi. Arrivati in cima poi, anche la strada di ritorno sarà in pendenza e richiederà un ultimo sprint.
Quando siamo andate noi inoltre c’era moltissimo vento e non è stato possibile fare il bagno, ma almeno questo ha alleviato un po’ il caldo sotto il sole a picco. In compenso posso dire che lo spettacolo della scogliera è stato notevole e ne è valsa la pena.
Dopo questa scarpinata, era d’obbligo un po’ di riposo e così ci siamo dirette verso la nostra stanza nel Grand Hotel Mosè, dove abbiamo pernottato la notte di sabato. Nell’hotel c’è anche una bellissima piscina, dove ci siamo concesse un paio d’ore di relax.
Aperitivo veloce nello storico bar “Agora” e poi dirette alla Valle dei Templi per una visita notturna.
Ci sarebbe molto da dire sulla bellezza di questo sito archeologico, ma ovviamente lascio a voi il compito di documentarvi e approfondire prima o a seguito di un’eventuale visita.
Qui mi limiterò a dire che l’opzione di visita serale/notturna è stata decisamente azzeccata, dato il caldo delle ore diurne. La bellezza dei Templi è stata arricchita da una splendida atmosfera ancora più ricca di suggestione. Unica nota dolente è la scarsa illuminazione del sito: pochissime luci illuminano il percorso – per lo più sconnesso e accidentato – e ci si deve un po’ arrangiare con le torce dei telefoni. Non sono illuminate neppure le bacheche informative che danno spiegazioni sui vari siti d’interesse. Questo ha rappresentato un po’ un ostacolo e un limite alla nostra visita, perché il buio totale spesso non ci ha permesso di godere appieno di tutto quello che ci circondava.
Dopo la visita siamo tornate in albergo per riposarci e affrontare la giornata successiva.
Nooo eri a casa mia e non lo sapevo… magari l’unico giorno in cui non sono andata alla scala dei turchi… che peccato!
Ciao Simo! Che peccato, ma dai! Comunque se vuoi rimanere aggiornata sui miei spostamenti ti invito a seguirmi anche sui social, dove condivido tutto in tempo reale :)
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Un abbraccio e a presto :*