Dopo il Mc Donald’s e le Barbie, anche per questa fashion week Jeremy Scott torna a stupire il suo pubblico con una collezione irriverente che trae ispirazione direttamente dalla strada.
Il tema “lavori in corso” domina tutta la prima parte della sfilata, proponendo ancora una volta una donna moderna, estremamente contemporanea e ironica. Tailleur classici e abiti dal taglio estremamente femminile sono reinterpretati in tema quasi “rude” e maschile, riprendendo sia i tessuti che i colori delle classiche tute da operaio: strisce catarifrangenti, giallo e arancio fluo, caschetti gialli decorati con la veletta, coni spartitraffico che diventano cappellini bon ton.
I segnali stradali si imprimono su borse, collane, abiti e l’avvertenza “Caution” domina la passerella, trasformata in un autolavaggio per l’occasione.
Tra le proposte più interessanti, a mio avviso, troviamo completi e soprabiti traforati, ispirati alla caratteristica plastica arancione utilizzata per limitare le zone di cantiere.
La seconda parte della sfilata torna ancora una volta al mondo del pop, attingendo a piene mani dai cartoni animati con una capsule collection dedicata alle Superchicche e ai detersivi. Qui i capi che stupiscono maggiormente sono senz’altro i pomposi abiti di piume colorate e di frange, realizzati a immagine e somiglianza delle spazzole dell’autolavaggio.
Tra elementi più o meno kitch e prestiti presi dalla cultura pop, Scott non dimentica i tagli più classici della maison, regalandoci nuovamente un’interpretazione molto americana di un marchio che ha fatto la storia della moda italiana come Moschino.
La sfilata finisce in un turbinio di bolle di sapone e di abiti con gonne pompose che ricordano i balli scolastici americani degli anni Ottanta. L’elemento in più? Le modelle sorridenti che si divertono durante lo show con smorfie e mossette, rendendo il tutto ancora più fresco e coinvolgente.
Dopo lo shock iniziale legato al cambio di rotta imposto da Scott, la nuova immagine di Moschino si assesta e convince anche una scettica come me. L’effetto sorpresa ormai è assicurato stagione dopo stagione…Non resta che chiedersi: cosa si inventerà la prossima volta?!
Io voglio il costume superchicche. Mammachebello!
Inizialmente anche io, come te, ero piuttosto scettica sulle collezioni di Scott, ma più le guardavo più mi piacevano e mi convincevano sempre di più. Invita la donna ad osare e a divertirsi, ad essere eccentrica e allo stesso tempo elegante. Di questa collezione amo alla follia i tailleur traforati in contrasto arancio/nero e arancio/bianco, per non parlare dei vestiti con le frange: meravigliosi.
Ho apprezzato tantissimo questo articolo su Moschino :) Spero di leggerne altri sulle prossime sfilate. Ti leggo sempre con grande piacere. Continua così ;)
E a me ha fatto tanto piacere il tuo commento, grazie Angela ^_^
Continuerò volentieri a parlare delle sfilate che mi colpiranno di più :)
Personalmente credo che dopo un primo stupore iniziale adesso abbia stufato……..
Lo preferivo nelle capsule Adidas dove credo abbia avuto molto da dire(……mitiche le scarpe con le “ali”…..) ma con l’ironia di Franco Moschino…….pardon…….non c’entra niente……..!!!
Di certo con tutto questo sensazionalismo il rischio di annoiare c’è e sinceramente non credo che questo tipo di immagine possa durare per sempre, anche perché “il gioco è bello quando dura poco”…Inizialmente ero molto critica e scettica nei confronti di J.S., ma col passare delle stagioni mi rendo conto che più che l’abito in sé conta molto il messaggio e il concetto di base in questo caso…Credo che da una parte ci sia un profondo rinnovamento che va oltre il classico Moschino, lo esaspera ma in fondo ne conserva sempre l’animo, non so se mi sono spiegata. E lo dico da grande fan della maison tradizionale come siamo abituate a conoscerla, che è sempre stata la mia preferita col suo stile femminile ma brioso e ironico.
Ad ogni modo…Magari serviva questa ventata d’aria d’oltreoceano, staremo a vedere cosa riserva il futuro!!! :)
Noia, noia, noia.
Mo l’anno prossimo se ne esce con il tema ospedaliero e le borse a forma di catetere. Attendo con ansia il giorno in cui l’ostentazione del pacchiano non vada piú di moda.
Ah, e per la cronaca: le maglie e tailleur “traforati” sono un’imitazione palese della collezione fall 2015 di Maje.
Oltre al fatto che roba simile a questo sulle super chicche si è visto, oltre al fatto che ‘lavori in corso’ si è già visto in altre collezioni… ma che c’è di novità? non è che sparafleciare colori e stonare chi guarda può cambiare la mancanza di originalità…
Secondo me c’è dell’originalità anche nell’osare e portare in passerella una collezione simile…Ripeto, io sono un’affezionata del vecchio Moschino e in giro vestita di giallo fluo con le strisce catarifrangenti non ci andrei…Però inizio ad entrare nell’ottica di Jeremy Scott e la cosa mi diverte :)