Tv series addiction: impossibile smettere di guardarle. Ogni mese attendo con impazienza le nuove uscite di Netflix e anche stavolta sono qui per suggerirvi le serie tv da guardare a gennaio. Con le feste natalizie di mezzo, confesso che ho fatto davvero il pieno di film e nuovi titoli, approfittandone per guardare le mie serie preferite per ore intere.
Iniziamo quindi subito con i suggerimenti di questo mese, ecco 2 serie tv da non perdere a gennaio su Netflix!
The end of the f ** king world
The End Of The F***ing World è una serie televisiva britannica basata sul fumetto The End of the Fucking World di Charles Forsman, pubblicato in Italia da 001 Edizioni e andata in onda nel Regno Unito a ottobre 2017.
Gli otto episodi della prima stagione sono stati pubblicati su Netflix il 5 gennaio 2018 e io li ho visti tutti in un giorno solo, ci credete? Ogni puntata dura circa 20 minuti, per un totale di meno di 3 ore, in cui la serie ha un suo inizio, svolgimento e conclusione: per mia grande gioia, dunque, niente finale criptico e sospeso, al contrario, è tutto molto chiaro e si ha un senso di completezza dopo aver terminato la visione. In compenso c’è una grande suspense che lega i singoli episodi e smettere di guardarli è quasi impossibile.
A metà tra una dark-comedy, un road movie, una storia d’amore e un racconto di formazione, questa serie tv racconta la storia di due adolescenti in fuga. I protagonisti sono James (Alex Lawther, già apprezzato nell’episodio di Shut Up and Dance di Black Mirror) e Alyssa (Jessica Barden, vista in The Lobster di Yorgos Lanthimos e nella serie tv Penny Dreadful). Due giovani disturbati, anticonvenzionali e disfunzionali. James, 17 anni, ha visto la madre suicidarsi davanti a lui quando era solo un bambino e ora è convinto di essere uno psicopatico con tendenze omicide: dopo aver ucciso decine di animali nell’arco della sua adolescenza, crede che sia arrivato il momento di sperimentare cosa si prova a uccidere una persona. Alyssa, anche lei diciassettenne, è arrabbiata col mondo intero e mostra un carattere scontroso e ribelle per mascherare la solitudine che prova per il fatto di non avere l’amore e il supporto della sua famiglia.
I due si conoscono a scuola: James pensa che Alyssa sia il soggetto giusto per attuare il suo desiderio omicida, Alyssa crede che James sia il ragazzo giusto di cui innamorarsi. Così James lascia che Alyssa prenda l’iniziativa e la asseconda in una fuga da casa che ha inizio con il furto di un’auto. Inizia così un’avventura on the road dai risvolti inattesi, che porterà i due giovani a commettere un crimine dietro l’altro e a ritrovarsi in situazioni più grandi di loro.
Paura del futuro, della solitudine e della sofferenza sono i caratteri che tratteggiano al meglio i due protagonisti, ansiosi di crescere ma in realtà spaventati a morte dalle loro insicurezze, che mascherano con rabbia e ribellione. Una serie tv che racconta i lati oscuri dell’adolescenza e la rottura col mondo degli adulti: la fine del mondo è proprio lo sconvolgimento che caratterizza questa fase delicata della vita di ognuno di noi, con un misto di speranza che crescendo tutto andrà meglio come per magia. Ma non sempre è così.
Serie da non perdere per rimanere incollati allo schermo!
Black Mirror 4
Nonostante la delusione di molti fan della serie per questa quarta stagione, credo che valga sempre la pena guardare Black Mirror per averne uno spunto di riflessione interessante, sia che piaccia sia che non piaccia.
Per chi non lo sapesse già, Black Mirror è una serie tv che ha avuto grande successo in tutto il mondo e che, nel corso dei suoi episodi di circa un’ora ciascuno (a volte sembrano dei veri e propri film più che episodi di una serie tv), racconta di un futuro distopico tanto vicino da spaventare, perché connesso alle possibili evoluzioni della tecnologia. Black Mirror mette in scena le nostre paure sui modi in cui il progresso può appropriarsi della nostra vita e prenderne il controllo: negli interstizi del futuro si sviluppano quindi i drammi umani dei protagonisti, distorti eppure così riconoscibili e vicini a noi.
Ma torniamo a noi con la quarta serie uscita lo scorso 29 dicembre: grande attesa, in parte delusa e vi spiego perché. Il principale difetto della serie è la mancanza di empatia con quanto succede nei vari episodi: nonostante visivamente siano molto belli e con una indubbia qualità di immagini e regia, quello che viene meno è il contenuto. Mancano sia le idee che l’approfondimento psicologico dei personaggi, il che non permette di immedesimarsi fino in fondo e provare quel brivido che caratterizzava le serie precedenti, in particolare le prime due.
Un futuro che potrebbe realizzarsi anche domani, ecco cosa spaventava tanto nelle serie precedenti di Black Mirror e che ora manca un po’: tuttavia, da fan della serie, non potevo non vederla e vi consiglio di vederla a vostra volta e sopratutto, se non lo avete ancora fatto, di partire dalla prima stagione!