By Published On: 01/01/2016Categories: Diario

C’è chi dice che, alla soglia dei 30 anni, si viva una sorta di seconda adolescenza e si torni a fare quelle cose che si facevano da ragazzini, col rischio di essere anche un po’ infantili, forse come reazione alla consapevolezza di essere ormai inesorabilmente adulti.
Ebbene, per quanto mi riguarda non ho dovuto aspettare i 30 anni, perché questo è quello che mi è un po’ successo nell’arco di tutto il mio 2015, i 24 anni ribattezzati come 17. Ma non so se si può parlare veramente di seconda adolescenza, nel mio caso: senza ritirare fuori vecchie storie chiuse nel passato, dirò soltanto che non ho vissuto un’adolescenza rosea e spensierata, e motivi familiari mi hanno spesso impedito di fare le stesse esperienze dei miei coetanei.

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E devo confessare che era tutta la vita che aspettavo di vivere una liberazione del genere, di recuperare tutto ciò che mi ero persa, la leggerezza dei 17 anni, ma stavolta con la consapevolezza e con l’indipendenza dei 24. Semplicemente così riassumerei questo 2015, un anno leggero, senza pesantezze, assolutamente libero e ricco di scoperte, conoscenze, avventure. Ma leggero non vuol dire superficiale, significa solamente che ho dovuto imparare a lasciare andare, a rinunciare alle abitudini, ad accettare il cambiamento e riconoscere anche i miei limiti.
Al contempo è stato un anno denso, estremamente pesante e che per molti versi non vedevo l’ora che finisse. Il 2015 è stato un anno vissuto, a volte più interiormente che nei fatti concreti. E’ stata una lotta continua contro me stessa e contro quelle che credevo debolezze, ma che ora riconosco solo come umanità.
Ho fatto cose, tante cose di ogni tipo. E soprattutto, quando ero ferma, sono stata spronata a rimettermi in movimento, a mettermi in gioco e in discussione, uscendo dal confine delle mie certezze: e credete forse che non abbia accettato la sfida? Ho eliminato dal mio vocabolario “non posso”, e l’ho sostituito con “voglio”.
Ho imparato a parlare, a esprimere la mia opinione anche quando non è concorde, ho affrontato dei problemi che avevo con me stessa e questo mi ha richiesto molto coraggio e molte energie.
Sulle pagine del blog questo è emerso tutto molto chiaramente ai miei occhi, meno ai vostri forse, che vedevate semplicemente una persona schizofrenica agitarsi e farneticare con repentini sbalzi d’umore e frequenti cambi di personalità nello stile e nell’aspetto, senza sapervi spiegare il motivo.

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Ci sono stati dei mesi, poi, in cui avevo perso il sorriso e un po’ anche me stessa: avevo bisogno di ritrovare un obiettivo concreto da perseguire, di sapere quale era la meta da raggiungere.
E concludo il mio anno con un grande progetto in tasca, raccolta nella massima concentrazione e nello sforzo per farcela. Ho passato mesi a chiedermi veramente chi fossi e cosa mi piacesse fare, probabilmente mi ero un po’ dimenticata da dove venivo: per fortuna me ne sono ricordata, e con estrema sincerità nei confronti di me stessa ho capito che non stavo andando nella direzione giusta, avevo sbagliato strada.
Ho fatto marcia indietro, ho ammesso l’errore e ho ricalcolato la rotta. Per alcuni avrò perso del tempo, per me, come vi dicevo, ho recuperato tutto ciò che non avevo mai vissuto davvero.
E’ stato un anno liberatorio e così visceralmente necessario che non saprei come altro dirlo: mi serviva. Mi serviva una pausa, mi serviva un nuovo inizio, perché io ai 25 anni voglio arrivarci con una visione più chiara di chi sono, nei lati oscuri e in quelli luminosi, e penso che ogni nuova esperienza serva a farci capire esattamente questo.

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E poi ho riso, dio mio, quanto ho riso. Penso che non potrò mai dimenticare quanto mi sono divertita quest’anno, in un numero infinito di giorni, sere, notti folli.
Per questo, soprattutto, non posso che essere grata a chi c’è stato, di passaggio o stabilmente, o fino a un certo punto, oppure c’è solo da poco: grazie a chiunque abbia fatto parte di questo stranissimo, incasinatissimo, divertentissimo 2015 che ha segnato i miei 24 – o 17 – anni di vita.

Ora è il momento di tornare coi piedi per terra, perché se il destino lo vorrà, questo 2016 si prepara ad essere l’anno più impegnativo di sempre: master, trasferimento, nuova città, nuova vita. Io faccio il tifo per me stessa e spero che anche voi continuerete a seguirmi come sempre e, perché no, ad affezionarvi alle mie vicende :)

Un grande, immenso, luminoso augurio per un nuovo anno ricco di gioie, soddisfazioni e cose belle a tutti/e voi che mi leggete!!! <3

Con tanto amore,

Federica

 

Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.
– Italo Calvino

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One Comment

  1. Mariateresa 02/01/2016 at 17:14 - Reply

    Bellissime queste foto!
    Buon 2016
    Un bacione,
    Mary
    http://fashionsecretsofaprettygirl.blogspot.com/

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Ciao, sono Federica! Ho 32 anni, vivo vicino Roma, sono laureata in Editoria e Scrittura e sono una Blogger e Content Creator.

Le Freaks nasce nel 2010 come Fashion Blog, ma oggi è un portale di Lifestyle a 360° che tratta di Moda, Bellezza, Cibo, Fitness, Viaggi, Eventi, Cultura e tutto ciò che riempie la mia vita e mi appassiona.

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