È uscito in questi giorni nelle sale il nuovo film di Giovanni Veronesi “Non è un paese per giovani”. Lo scorso giovedì 16 marzo ho avuto il piacere di essere presente all’anteprima presso la Casa del Cinema a Roma, con il regista e gli attori presenti in sala.
Ospite speciale della serata è stato inoltre Giuliano Sangiorgi, cantante dei Negramaro e autore della colonna sonora del film, che ha interpretato un brano live accompagnandosi col pianoforte.
Se mi avete seguita in questa occasione, saprete già che vi ho portato con me alla serata attraverso i social, ma oggi voglio raccontarvi qualcosa in più su questo film.
“Non è un paese per giovani” è la storia di tanti ragazzi e tante ragazze, come me, come voi che mi leggete probabilmente. Sandro (Filippo Scicchitano) è un ventenne romano, bonario e un po’ impacciato, col sogno di diventare uno scrittore; si guadagna qualche soldo facendo il cameriere e sarà proprio nel ristorante in cui lavora che incontrerà il co-protagonista, Luciano. Luciano (Giovanni Anzaldo) è intraprendente e brillante e coltiva l’ambizione di andare via dall’Italia e avviare un business a Cuba grazie al alcuni contatti che ha sul posto.
In men che non si dica, Sandro decide di partire con Luciano e lasciarsi coinvolgere in questa avventura oltre oceano, allettato dalle prospettive di un successo lavorativo ed economico che l’Italia sembra negargli.
Facendosi guidare da un ingenuo entusiasmo, pieni di sogni e di grandi speranze, i due partono alla ricerca di un futuro roseo che Cuba sembra poter garantire loro: il piano è quello di aprire un ristorante italiano che offra ai clienti il wi-fi – ancora raro sull’isola – grazie alle nuove ma limitate concessioni governative.
A Cuba i due ragazzi conoscono Nora (Sara Serraiocco), il loro appoggio locale, ma ben presto questa ragazza “con qualche rotella fuori posto” si trasformerà nella loro guida e nel collante stesso di questo trio stranamente assortito.
Una storia che è fatta di incontri, di perdersi e ritrovarsi, di violenza, lati oscuri tutti da scoprire ma in fondo anche di grandi sogni e speranze, attese e infine successi.
“Non è un paese per giovani” racconta di una generazione privata di un luogo dove diventare grandi, senza più radici sicure su cui costruire la propria vita e il proprio futuro. Questo fa sì che le strade da percorrere siano forse meno semplici, ma non per questo impossibili. Alla fine, l’immagine che ne emerge – un po’ fatalista, lo confesso – è che tutto vada come deve andare, e l’happy ending non può mancare.
Alla fine però quello che resta è un’impressione positiva, o quanto meno la sensazione di aver visto un film piacevole. Una menzione speciale va anche alle meravigliose ambientazioni: che si tratti delle stradine de L’Avana o della bianche spiagge della costa, ogni spettatore uscirà dalla sala con un solo pensiero: andare quanto prima a Cuba! :)
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Photo credits: Cartella stampa “Non è un paese per giovani”