Joker è un film di genere thriller, drammatico, giallo del 2019, diretto da Todd Phillips, con Joaquin Phoenix, Robert De Niro, Zazie Beetz e Frances Conroy.
L’uscita nei cinema italiani è prevista per il 03 ottobre 2019. La durata del film è di 122 minuti ed è distribuito da Warner Bros.
NOTA BENE: La presente recensione potrebbe contenere spoiler.
Il trailer ufficiale di “Joker”
La trama del film “Joker”
Il Joker di Todd Phillips presenta una storia originale, diversa da qualsiasi altro film su questo celebre personaggio apparso sul grande schermo fino ad ora.
Arthur Fleck vive con la madre anziana e malata in un palazzo fatiscente di Gotham e sbarca il lunario facendo pubblicità per la strada travestito da clown.
La madre lo chiama Happy, ma la sua vita è tutt’altro che felice, al contrario si direbbe una vera e propria tragedia.
Arthur sogna fin da quando era bambino di fare il comico e lavora giorno e notte al materiale per un suo spettacolo, ma purtroppo non ha il dono innato della comicità.
Ogni suo tentativo di essere una brava persona e fare la cosa giusta si trasforma in un sopruso nei suoi confronti: da sempre ignorato, calpestato, bullizzato, picchiato e messo in ridicolo da chiunque, la vita sfiderà fino in fondo il buono che c’è in lui.
A caratterizzarlo, un tic nervoso: una vera e propria malattia psichica che gli causa eccessi di risa nelle situazioni più improbabili e inopportune, facendolo sempre apparire strambo e fuori contesto agli occhi delle altre persone.
Per questo non riesce a integrarsi ed è proprio vivendo ai limiti della società per tutta la sua vita che sviluppa una rabbia crescente, che esplode nel momento in cui smette di prendere i farmaci e raggiunge la sopportazione massima per tutte le umiliazioni subite.
È allora che quella bontà ed emotività si trasformano in follia, sfociando in una rabbia cieca e in una ferocia incontenibile che lo trasformeranno nell’antieroe che tutti conosciamo.
Il commento: un Joaquin Phoenix da Oscar
Nonostante il personaggio di Joker sia già stato interpretato più e più volte sui grandi schermi (ricordiamo Cesar Romero nel “Batman” diretto da Leslie H. Martinson nel 1966 , Heath Ledger in “Il Cavaliere Oscuro” del 2008 di Christopher Nolan e Jared Leto in “Suicide Squad” del 2016 di David Ayer), il nuovo film di Todd Philips costruisce una storia originale e un personaggio assolutamente inedito.
Insieme a Joaquin Phoenix realizza il ritratto di un personaggio che assume su di se una lezione più ampia, una critica sociale e mira a lanciare un monito o quanto meno lasciare un insegnamento.
“C’è del buono in ognuno di noi”, sembra dire Philips, ma in che modo la società si assicura che a tutti i suoi membri sia consentito coltivare questa bontà? A volte, semplicemente, i fatti della vita annientano quell’umanità più genuina e la trasformano in altro, persino nel suo esatto contrario.
Ed è questa la storia raccontata magistralmente da Joaquin Phoenix in una interpretazione da Oscar: ora la domanda è se vincerà il premio come miglior attore protagonista. Per questo ruolo, l’attore ha perfino perso 23 chili!
Ritroviamo in questo Joker quella sensibilità mista a timidezza, introversione ed emarginazione che avevamo già visto in Her di Spike Jonze, ma qui diventa una sorta di substrato che fa da spinta per l’evoluzione successiva, quando tutta l’emotività viene spazzata via dalla follia.
La domanda finale è: poteva essere evitato? Il coinvolgimento emotivo dello spettatore è altissimo, la sofferenza, l’empatia per Arthur sono a livelli davvero intensi.
Joaquin Phoenix ha costruito un Joker che probabilmente segnerà un precedente per la storia di questo personaggio e la sua risata rimarrà nella storia del cinema.
A proposito di questa risata, l’attore ha messo in luce le difficoltà affrontate per costruirla e renderla credibile e lo stesso regista Todd Phillips ha raccontato in un’intervista come la risata è cambiata durante le riprese:
Lui la evocava ogni giorno delle riprese ed era sempre diverso e talvolta ha avuto bisogno di tempo per non farla apparire forzata. Sto parlando della risata di sofferenza. Probabilmente era per me, non posso parlare per te, ma è la più difficile da fare. C’è la risata fasulla che fai per far parte del gruppo o quando sei in un Comedy Club. E poi c’è quella reale in cui stai davvero ridendo genuinanente di qualcosa. Ma la risata di sofferenza secondo me è probabilmente la più difficile da realizzare, quindi sul set c’erano momenti in cui andava avanti e indietro in cerca dello stimolo giusto.
Il risultato finale è un film straordinario, con la presenza scenica di Phoenix a livelli mai raggiunti prima. Il film dura due ore e si regge quasi per intero sulle sue spalle, con molti monologhi, pochi dialoghi e molte scene d’interno, che accentuano il dramma, la riflessività e introiezione del personaggio.
Anche la regia, il montaggio e la fotografia collaborano alla riuscita finale del film e della storia, nella realizzazione di un vero e proprio capolavoro.
Una nota di apprezzamento va anche alla colonna sonora, la canzone “Smile” nella versione di Jimmy Durante, che sottolinea paradossalmente sopratutto i momenti più tragici dell’opera.
I riconoscimenti al film di Todd Philips
Il film è stato presentato in anteprima mondiale e in Concorso al Festival del Cinema di Venezia 2019, dove si è aggiudicato il Leono d’oro e ha ricevuto una standing ovation di ben otto minuti.