Durante il weekend appena trascorso si è svolta a Roma la quinta edizione del Taste of Excellence, un evento che offre l’opportunità di entrare in contatto con i migliori cuochi e operatori del settore enogastronomico e della ristorazione di qualità. Uno spazio d’incontro dove idee e innovazione trovano concrete possibilità di business, grazie al confronto diretto tra produttori e buyers.
Durante questi 3 giorni intensi, si sono svolti show cocking, degustazioni di oli, vini e altri prodotti d’eccellenza, ma anche convegni e dibattiti sui temi più attuali del mondo della ristorazione, del marketing e case histories di aziende di successo.
Cantina Imperatori: le eccellenze vinicole del Lazio
Nel contesto del Taste of Excellence ho avuto il piacere di conoscere da vicino la realtà della Cantina Imperatori, un’azienda giovanissima giunta quest’anno alla sua seconda vendemmia. La cantina si trova a Frascati, nel cuore dei Castelli Romani, in un territorio a forte vocazione vitivinicola. Volontà dell’azienda è quella di fornire un prodotto d’eccellenza che al tempo stesso sia in grado di interpretare e valorizzare il territorio d’origine.
Da questo motivo nasce quindi la scelta di riscoprire alcune varietà di uva coltivate nella campagne romane prima della crisi fillosserica avvenuta nei primi anni del ‘900 e dare loro una nuova vita in chiave più moderna dal punto di vista del prodotto finale.
Al tempo stesso, Cantina Imperatori ha selezionato anche alcune tra le varietà internazionali più conosciute che, unite alle particolari caratteristiche del territorio laziale, garantiscono un risultato unico e gradevolissimo.
I quattro vini di Cantina Imperatori
I vini attualmente prodotti prodotti dalla cantina sono quattro, due autoctoni e due internazionali:
Segreto Verde – Verdicchio I.G.P. Lazio (Trebbiano Verde)
Si tratta di un vitigno di origini remote che gli antichi Romani chiamavano virdis per il colore caratteristico verde degli acini. Era coltivato nelle campagne romane dove, prima della crisi fillosserica, era l’uva bianca di riferimento. La cantina ha recuperato questa varietà e l’ha riproposta dando origine a un bianco strutturato con note di sapidità che si sposano perfettamente con carni bianche, formaggi di media pasta, pesce e crostacei.
Viognier I.G.P. Lazio
Il secondo bianco proviene da un vitigno originariamente impiantato e diffuso nella parte settentrionale della Valle del Rodano dall’Imperatore romano Marco Aurelio Probo. Si è diffuso nel Lazio negli ultimi anni con risultati molto positivi. Piacevolissimo da sorseggiare a temperature piuttosto basse (8/12° C), è un vino ideale per accompagnare momenti di relax in compagnia, oppure veri e propri pasti a base di frutti di mare, risi e paste con condimenti delicati, carni bianche e formaggi a pasta molle.
Cesanese I.G.P. Lazio
Il Cesanese è l’unico vitigno rosso autoctono del Lazio, coltivato da sempre nel territorio. Riscoperto qualitativamente solamente negli ultimi anni, è un vitigno di difficile gestione, ma le giuste tecniche di coltivazione assicurano un vino elegante e complesso al palato.
Proprio per il suo legame storico con i territori della campagna romana, si sposa bene con la cucina tipica del nostro territorio: fettuccine con carne di pollo, abbacchio al forno, pollame arrosto e in umido. Un vino in grado di evocare tutta una tradizione culinaria con un semplice sorso.
Cabernet Sauvignon
Il secondo rosso è di origine pireneica, Plinio il Vecchio lo cita nella sua opera Naturalis Historia col nome di “Biturica”. Un vitigno ben adattabile a qualsiasi condizione climatica, a Frascati sembra aver trovato il luogo ideale per la produzione di un vino di grande struttura e longevità.
Consigliato in abbinamento con carni rosse anche crude, selvaggina nobile e carne in generale. Un vino complesso e importante, che regala una vera esperienza gustativa e che tra tutti, probabilmente, è stato il mio preferito.
La mia esperienza
In generale tutti i vini della Cantina Imperatori sono accomunati da una nota minerale e acida, autentica caratteristica di questi territori d’origine. La degustazione è stato un momento stimolante, istruttivo e davvero interessante che mi ha permesso di imparare qualcosa in più sia sui vini che sulle caratteristiche del nostro territorio.
Quello che ho apprezzato molto è stata la scelta bilanciata di concentrarsi su poche varietà ma ben ragionate, di cui due autoctone e due internazionali. Sulle uve autoctone, in particolare, si è ragionato nell’ottica di valorizzazione del territorio e il risultato è quello di un prodotto d’eccellenza che rivaluta anche qualità considerate meno nobili.
Un’azienda giovanissima e dinamica che ha già molti progetti in pentola, sempre nella direzione di recupero della tradizione, come quello del vino in anfora. Sono certa che nei prossimi mesi ci saranno grandi novità e non vedo l’ora di scoprirle e sopratutto degustarle!