Vado a Phuket…Sì, ma di corsa!
Fine marzo, ricevo una mail dall’Ente del turismo Thailandese che mi lascia a bocca aperta: “Ciao Federica, ti piacerebbe prendere parte alla run di 10,5 km nell’ambito della maratona di Phuket, Thailandia?”. Mia prima impressione: “Ok, deve esserci un errore”.
E invece no. È bastato un rapido scambio di email per capire che quel progetto era reale e davanti a me c’era l’avventura più folle che mi sia mai capitata! Emozionata, felicissima e anche un po’ spaventata ho detto “sì”: perché se è vero che sono una sportiva, non sono mai stata una vera runner e tanto meno ero preparata all’idea che la corsa mi avrebbe portata dall’altro capo del mondo! :D
Così in men che non si dica ho iniziato ad allenarmi, “costretta” a rispolverare quel rapporto di amore-odio con la corsa che avevo sempre cercato di limitare al minimo indispensabile. Davanti a me una sfida e la consapevolezza che runner non ci si improvvisa, alla gara volevo arrivarci in ottima forma e avere pieno controllo delle mie gambe e del mio ritmo di corsa.
Come mi sono preparata alla run di 10,5 km?
Ricapitolando la mia esperienza dei due mesi pre-gara, posso dirvi che da sola non ce l’avrei fatta, per questo è stato prezioso l’aiuto di chiunque mi abbia dedicato del tempo per “istruirmi” sui metodi di allenamento o si sia allacciato le scarpe e abbia corso con me.
Iniziare a correre con un obiettivo che sai già che non raggiungerai subito, rappresenta sicuramente un primo scoglio mentale da superare; per questo vi consiglio di iniziare gradualmente e in compagnia di qualche amica/o che sia già più esperto di voi (chi non ha un amico o conoscente che corre, dai!). In questo modo supererete la resistenza iniziale e inizierete a prendere confidenza con questo sport, associandolo a un momento piacevole da condividere con qualcun’altro e non come uno stress negativo.
Una volta “ambientata”, sono giunta al secondo step fondamentale: programmare l’allenamento. Confrontandomi con professionisti e atleti del settore, ho scoperto un mondo nuovo…Correre non significa semplicemente mettersi le scarpe e andare, senza sapere cosa si sta facendo. Al contrario significa allenare la resistenza, il fiato, la distanza, il ritmo…E allora qui devo dire grazie al pt Davide Mocciolella e al suo programma pensato ad hoc per il mio obiettivo.
Terzo e ultimo step, per me provvidenziale, è stato conoscere casualmente un podista provetto, ex maratoneta e grande appassionato di corsa. Non mi sono lasciata sfuggire l’occasione e nelle ultime due/tre settimane ho corso 3 volte a settimane sempre in sua compagnia: è stato come avere un coach tutto per me e ne ho imparato moltissimo sia in termini di prestazioni che di esperienza e finalmente sono riuscita ad allungare il passo e raggiungere i tanto agognati 10,5 km.
La gara
Facendo tesoro di tutte queste fasi di preparazione e certa di avere la distanza nelle gambe, il 31 giugno sono partita con l’Ente del turismo thailandese alla volta di Phuket. La gara si è svolta nel pomeriggio del 3 giugno, al tramonto.
La Laguna Phuket Marathon arriva quest’anno alla sua 30^ edizione e l’Ente del turismo ha voluto dare risalto a questo bellissimo evento sportivo anche per rilanciare il turismo, dopo che lo tsunami del 2004 aveva causato terribili danni alla popolazione all’economia di questi luoghi. Una bellissima iniziativa a cui ho preso parte con ancora più positività quindi.
Con l’adrenalina alle stelle, pochi minuti prima della partenza mi sono semplicemente lasciata travolgere dalla carica e dall’energia di tutte quelle persone lì riunite per amore della corsa e dello sport in generale: e poi 3, 2, 1…VIA!!!
La run è stata faticosa, non lo nego, il clima caldo e umidissimo della Thailandia mi ha dato del filo da torcere e non è stata esattamente una passeggiata, sopratutto nei tratti senza ombra col sole ancora forte. Durante il percorso però erano numerose le stazioni di recupero dove offrivano acqua, spugne e bevande energetiche.
Nonostante il caldo, nonostante il sudore che mi bruciava gli occhi, nonostante la fatica e la stanchezza, alla fine posso dire che quello che importa è una cosa sola: sono arrivata al traguardo! Intera, soddisfatta e sulle mie gambe :)
E ora? Tornata in Italia ho una voglia matta di correre, correre, correre…Che sia nato un nuovo amore per questo sport?
Un altro tipo di turismo
In tutto ciò, non dimentichiamo che ho corso attraverso posti bellissimi, percorrendo strade che altrimenti mai avrei percorso, vedendo ora la vegetazione della foresta, ora abitazioni, ora il mare e le spiagge.
Questa esperienza è stata sicuramente una delle più emozionanti e gratificanti della mia vita, mi ha insegnato e convinto ancora di più di come sia possibile raggiungere ogni obiettivo con la giusta preparazione e forza di volontà. Non avrei mai pensato di arrivare fin qui e non avrei mai pensato di arrivarci grazie allo sport.
Tutto ciò, inoltre, mi ha aperto gli occhi su una forma di turismo diversa, decisamente più coinvolgente e moderna: il turismo esperienziale. Come poi vi racconterò anche nel resoconto del viaggio in generale, non mi sono certo limitata a fare la turista a bordo di qualche piscina in resort da favola: questo viaggio è stato molto di più, è stata un’immersione totale nella vita e nella cultura dei luoghi visitati. E lo sport ha fatto parte di tutto questo…Immaginate di poter visitare i luoghi dei vostri sogni e legarli nella vostra memoria a esperienze uniche: passeggiate a cavallo, paracadutismo, moto da cross, nuotate nell’oceano, trekking su qualche montagna incantata…Non sarebbe meraviglioso? Tutto questo è possibile, e anche io ho legato in modo indelebile il mio ricordo della Thailandia a questo tipo di turismo che mi piace tanto.
TEMPO DI GARA EFFETTIVO: 01:11:13